giovedì 17 dicembre 2015

La lezione del rugby: le celebrazioni



Il mondo del rugby, nonostante l’entrata in vigore del professionismo nel 1995 abbia in qualche modo modificato lo scenario mondiale, ha sempre cercato di rimanere in un ambito che lo distinguesse il più possibile da altri sport di squadra. Pertanto ecco che tuttora sono in essere alcune celebrazioni che sono tipiche e significative solo di questo sport. La prima riguarda la consegna dei caps. Il cap è uno dei simboli del mondo del rugby e la celebrazione di questo rito è un fatto importante perché rappresenta un segno d'appartenenza alla ristretta elite di coloro che hanno giocato al più alto livello nella propria nazionale. Avere un cap non è solo collegato ad avere un numero più o meno elevato di presenze, ma questo cappellino ne è un segno tangibile a futura memoria. Un altro elemento celebrativo, sempre comunque molto ambito riguarda la consegna a fine di ogni partita, a qualsiasi livello di categoria, del premio al “man of the match”, cioè al giocatore che una giuria, normalmente di giornalisti, ha giudicato più meritevole di gloria poiché durante l’incontro ha manifestato più degli altri qualità e impegno. Non è solo una nomination ma è un vero e proprio trofeo. Inoltre vive più che mai la ricerca di supremazia in alcune sfide che risalendo a fatti storici, non solo rugbistici, vede la contrapposizione di alcune squadre, che in durante incontri ufficiali, vanno alla conquista di un ulteriore trofeo, oltre alla vittoria sul campo. A parte il titolo, ma non c’è un cimelio, che si aggiudicano la squadra che vince tutte le partite del 6 nazioni (Grande Slam) e quella che arriva ultima, sempre nel 6 nazioni (Cucchiaio di legno), si rifanno a questa tradizione:
TRIPLE CROWN
L’onore viene tributato alla nazione delle quattro delle isole britanniche (Inghilterra, Scozia, Irlanda e Galles) che riesca a sconfiggere le altre tre all’interno del Sei Nazioni. Inizialmente non era previsto alcun riconoscimento tangibile, per cui il Triple Crown si guadagnò il soprannome di Trofeo invisibile. Tuttavia, nel 2006, il principale sponsor del Sei Nazioni, commissionò un trofeo apposito consistente in un piatto d’argento.
CALCUTTA CUP
Il trofeo più antico e celebrato, solo tra Inghilterra e Scozia. Una maxiteiera con tre sobri manici a forma di cobra, realizzata fondendo le rupie avanzate nella cassa del disciolto Calcutta football club nel 1877.
MILLENNIUM TROPHY
Assegnato dal 1988 a chi vince la sfida tra Inghilterra e Irlanda. Ha la forma di un elmetto vichingo e fu introdotto nel 1988 in occasione della celebrazione del millennio della capitale irlandese Dublino.
CENTENARY QUAICH
Dal 1989 riservato alla vincente tra Scozia e Irlanda per festeggiare il secolo dalla prima sfida tra queste due nazionali. Il trofeo è una tipica coppa scozzese a due manici.
TROFEO GARIBALDI
Il cimelio più pesante del mondo. È stato realizzato piegando a forma di ovale una trave di ferro da Jean-Pierre Rives, il leggendario capitano francese, e premia la vincente tra Francia e Italia. È il trofeo dedicato a Giuseppe Garibaldi, eroe dell’Unità ma anche, dopo l’impresa dei Mille, generale dell’esercito transalpino nella guerra franco-prussiana del 1870. È stato istituito nel 2007 in occasione del bicentenario della nascita dell’eroe dei due mondi (nato a Nizza, oggi francese, ma allora parte del Regno di Sardegna, nel 1807).
BLEDISLOE CUP 
È una disputata tra le nazionali Australia e Nuova Zelanda. Deve il suo nome a Lord Bledisloe, il governatore generale della Nuova Zelanda che donò il trofeo nel 1931.
Se l'aggiudica la squadra che vince più incontri. Nel caso di uguale numero di vittorie, essa rimane al detentore.
Questo trofeo viene vinto dal 2006 da chi si aggiudica la sfida tra Australia e Sud Africa durante il Rugby Championship.
Dal 2006 se la contendono Nuova Zelanda e Sud Africa.   

Il Rugby e la formazione manageriale

Far nascere buone idee è una esperienza creativa e sicuramente stimolante. Per poterle trasformare in innovazioni di successo, è però necessario scegliere quelle fattibili, e quindi sviluppare un piano pratico per realizzarle.
Questa è una fase delicata del processo innovativo, perché è facile lasciarsi andare ad un ottimismo sfrenato: le persone, trascinate dall'entusiasmo per una nuova idea, possono sopravvalutarne il potenziale di successo, oppure sottovalutare ciò che serve a realizzarla.
Aiutare i collaboratori a migliorare i metodi di lavoro, responsabilizzarli ad operare in un ambiente più ricettivo, cercare le opportunità per applicare le innovazioni, sostenere l’applicazione pratica sono tutti fattori di sviluppo che meritano celebrazioni.



THIS IS RUGBY



Roberto Rade
Esperto consulente formatore nel campo della vendita, si pone come partner dei clienti per aiutare la forza vendita a sviluppare competenze sempre più capaci di fare la differenza La metodologia con la quale si sviluppa ogni attività d’aula segue i più moderni schemi di apprendimento del Behaviour Modelling. Le tematiche oggetto di interventi consulenziali e formativi, che per la maggior  parte dei casi sono costruite ad hoc seguendo le specificità del settore di appartenenza, comprendono:

•     Marketing
•     Tecniche di vendita base
•     Vendita complessa e BtoB
•     Tecniche di negoziazione
•     Customer service
•     Comunicazione e relazione
•     Public speaking
•     Time management
•     Leadership
•     Motivazione 
•     Problem solving e creatività
•     Team building e Teamwork




•     Coaching

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