venerdì 12 dicembre 2014

Se hai un brand forte il prezzo è trascurabile: ecco perché



Seconda puntata del post sul fenomeno Eataly e su quanto ci sia da imparare per condurre al meglio le nostre imprese verso il successo.
All’inizio di questa serie 8 punti chiave che offrono uno spunto

1.     Se hai un ottimo posizionamento di marchio, il brand funziona, puoi vendere quello che vuoi perché innanzitutto i tuoi clienti, anzi i tuoi entusiastici fans compereranno da te la fiducia (di questo argomento abbiamo parlato in questo post) ;
2.    se hai un brand così il prezzo è una variabile trascurabile;
3.     se hai un brand così puoi vendere qualunque cosa;
4.     non porre confine alle tue idee, dentro un contenitore come questo ci può stare ogni cosa;
5.     osa, sii un imprenditore “perché no” e sicuramente troverai la strada giusta per avere successo;
6.     spariglia: qual è il core business di Eataly, la ristorazione o la distribuzione? Il turismo o la formazione? O semplicemente la consulenza?
7.     Impara a parlare per immagini;
8.     Qualunque parte del tuo business comunica, anche le toilette: impara a farlo anche con la tua impresa.


Se hai un brand così il prezzo è una variabile trascurabile appunto, ma… è vero?
Facciamo parlare i fatti: prodotti venduti a prezzi 3-4 volte superiori a quelli che si trovano in altre catene retail. Un panettone senza canditi proposto a 12,80 € quando altrove lo trovi a 1-2 €!

Come è possibile?

Non è un fenomeno raro, se pensiamo a tutti i leader di mercato, da Apple a Nike, da Prada a Ferrari, ci sono brand che possono permettersi di non badare al prezzo di vendita, dato che trovano sempre clienti disposti ad acquistare.

Curioso trovarlo nella grande distribuzione. Di nuovo è bene ricordare che cosa realmente sia Eataly, una promessa di genuinità, un’autorità nella difesa e proposta del cibo italiano.

Oggi il mercato non è più come una volta diviso per fasce orizzontali, dove ad una determinata classe di appartenenza corrispondeva una classe di negozi, prodotti, spese.

Oggi il mercato è obliquo, ognuno di noi ha passioni per le quali è disposto a non badare a spese, risparmiando su altro. Così c’è chi compera l’ultimo smartphone, va matto per un televisore da un ettaro spesso un micron o non può fare a meno di andare in vacanza nella più sperduta isola dell’Oceano. E poi tira la cinghia su tutto il resto.

Eataly intercetta coloro che amano il cibo più di vacanze, auto, televisori, tecnologia.
E parla a loro, li rassicura, li coccola.
Sono molti di più di quelli che si pensi visto che i negozi vanno a gonfie vele.

Qual è la lezione per noi?

Sappiamo chi è il nostro mercato di riferimento? 
A chi sussurriamo? 
Chi scegliamo come clienti? 
Costruiamo prodotti e soluzioni per loro? 
Oppure andiamo ancora in giro con un prodotto in mano cercando di venderlo a chi ci passa vicino? 
Quale emozione produciamo?
Che cosa vogliamo che dicano i nostri clienti una volta in possesso del nostro prodotto?


Come comunichiamo loro questa magia?

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